L'INVENZIONE DELLA MORTE - Danze macabre

€ 15.00

Autore:  Simonluca Renda
Formato cm. 14,5x20,5 - Pag. 144 con fotografie B/N
ISBN 978-88-97371-78-6

Chi ha inventato la Morte? Non è così strano porsi questa domanda, perché se ci chiedessimo che aspetto ha la mietitrice di anime, a tutti verrebbe in mente la stessa risposta: il Medioevo ha plasmato quell'immagine che mentalmente rievochiamo. Quali trasformazioni hanno permesso questo? Una rivoluzione culturale ha mutato l'iconografia della Morte, ma non è l'unico cambiamento avvenuto: anche gli spiriti dei trapassati hanno visto modificare la loro immagine e il loro campo d'azione, e persino l'Aldilà è stato completamente plasmato da secoli di supposizioni e visioni. Folklore e Storia si mescolano, in un percorso che vede eserciti di morti vagare nelle campagne, il leggendario Artù diventare re di un Oltretomba collocato nel centro del monte Etna, mentre scheletri danzanti conducono ricchi e poveri verso la loro ultima meta.

Può sembrare inopportuno, strano e fuori luogo apostrofare la morte come un’invenzione: tuttavia la mietitrice di anime, incappucciata nel suo saio logoro e dallo scheletrico viso con occhi infuocati, non è sempre stata una figura dotata di una rappresentazione e collocazione precisa. Nonostante il concetto di morte appartenga per natura a tutte le creature viventi, e che sin dall’epoca preistorica esso abbia fatto parte della coscienza dell’uomo, tanto che intorno alla fine della vita sono stati elaborati culti e riti, possiamo definire la morte come una delle tantissime creazioni che hanno caratterizzato il Medioevo, epoca nella quale sono nati il concetto di Europa, di governo cittadino ed altri importanti conquiste e lasciti giunti fino alla nostra epoca.