DEMOCRAZIA DISCIPLINARE L'ALTRA FACCIA DEL PROGETTO NEOLIBERISTA
€ 21.50
Autore:
Pablo Dávalos
Formato cm. 14,5x20,5 - Pag. 354
ISBN 978-88-97371-88-5
Democrazia disciplinare è un testo ‘militante’ scritto per accompagnare con una riflessione accademica le resistenze sociali al neoliberismo in America Latina, regione dove questa ulteriore tappa del capitalismo mondiale venne dapprima sperimentata nel Cile di Pinochet per essere poi estesa negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso ad altri paesi della regione.
La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (in sintonia con la Cooperazione Internazionale allo sviluppo) condussero questa operazione a partire dalle politiche di «shock macro-economico» e di «aggiustamento strutturale» fino alla «geopolitica dei territori», base dei Trattati di Libero Commercio, causando «un enorme trasferimento della ricchezza sociale verso le nuove élites finanziarie».
Da sottolineare la ricchezza di strumenti analitici dei quali l’autore si serve, dal sistema-mondo di Wallerstein alla biopolitica di Foucault, dallo stato di eccezione di Agamben al concetto di egemonia come espresso da Gramsci fino all’accumulazione per spossessamento (Harvey/Marx).
Questo cammino è quello oggi percorso da vari paesi europei sottoposti alle politiche della troika. Comprendere i discorsi e le pratiche che lo accompagnano è fondamentale per imbrigliare il neoliberismo e ricostruire la democrazia del dibattito, della trasparenza, dell’equità e della giustizia.
Formato cm. 14,5x20,5 - Pag. 354
ISBN 978-88-97371-88-5
Democrazia disciplinare è un testo ‘militante’ scritto per accompagnare con una riflessione accademica le resistenze sociali al neoliberismo in America Latina, regione dove questa ulteriore tappa del capitalismo mondiale venne dapprima sperimentata nel Cile di Pinochet per essere poi estesa negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso ad altri paesi della regione.
La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (in sintonia con la Cooperazione Internazionale allo sviluppo) condussero questa operazione a partire dalle politiche di «shock macro-economico» e di «aggiustamento strutturale» fino alla «geopolitica dei territori», base dei Trattati di Libero Commercio, causando «un enorme trasferimento della ricchezza sociale verso le nuove élites finanziarie».
Da sottolineare la ricchezza di strumenti analitici dei quali l’autore si serve, dal sistema-mondo di Wallerstein alla biopolitica di Foucault, dallo stato di eccezione di Agamben al concetto di egemonia come espresso da Gramsci fino all’accumulazione per spossessamento (Harvey/Marx).
Questo cammino è quello oggi percorso da vari paesi europei sottoposti alle politiche della troika. Comprendere i discorsi e le pratiche che lo accompagnano è fondamentale per imbrigliare il neoliberismo e ricostruire la democrazia del dibattito, della trasparenza, dell’equità e della giustizia.