90 I NOVANT’ANNI DI DON ARRIGO CHIEREGATTI Sulla strada della vita… ancora e sempre

€ 23.00

Autore:  Morena Poltronieri (a cura di) e altri contributi
Euro 23,00
Formato cm. 14,5x20,5 pag. 278 - Novembre 2023
ISBN 978-88-99841-96-6
Prefazioni a cura del Cardinale  Matteo Maria Zuppi e del  Prof. Paolo Trianni

Novant’anni di strada alla sequela di Gesù, il Cristo, per condividerne i sentimenti, le priorità, le incomprensioni.
Don Arrigo, come traspare in modo particolare dall’intervista ‘ideale’ con la quale si apre questo libro, è questo Vangelo vissuto, è questa grazia a caro prezzo. Ricordarlo è far rivivere la potente forza e stravolgente provocazione che è il Vangelo, una buona e bella notizia che apre poi il cuore alla gioia.
Il cammino di Arrigo è maturato soprattutto attraverso l’attento ascolto del silenzio. Il deserto del Sahara, gli ashram indiani e tant’altro, l’hanno guidato verso le profondità dell’essere, luogo dell’incontro con il divino e fonte di chiare visioni liberanti.
(dalla prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi)

Non posso dire di conoscere bene don Arrigo Chieregatti, mi rimprovero anzi di non averlo frequentato di più. Tuttavia lo conosco abbastanza da sapere che ho un debito con lui. Siamo tanti ad averlo. Hanno un debito con lui tutti coloro che hanno a cuore la nascita di un cristianesimo universalista, interculturale, dialogante e aperto al contributo spirituale dell’Oriente. A don Arrigo mi lega una figura che per entrambi è stata determinante: dom Henri Le Saux (swami Abhishiktananda). L’ho invitato a parlare di lui in diverse occasioni, e sempre ha aderito con generosità. All’abbazia di Maguzzano, sul lago di Garda, una volta, l’ho dovuto interrompere perché stava sforando con i tempi, ed ancora me ne dispiaccio, perché la sua relazione era la più coinvolgente. Capii in quell’occasione quanto profondo, decisivo ed interiormente intenso fosse il rapporto che lo legava a Le Saux. Tra i tanti meriti di don Arrigo, c’è quello di aver fatto conoscere la mistica di questo monaco che ha condiviso la vita dei rinuncianti indiani.
(dalla prefazione del Prof.  Paolo Trianni)